Il premio internazionale “Sport Civiltà” 2016

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Sport Civiltà 2016Anche questa edizione è finita. L’edizione numero quaranta, cifra tonda, un numero impegnativo, un numero che creava ancora più attesa. Come se nell’edizione numero trentasette, trentotto e trentanove non ci fosse nulla di particolare da fare… Eppure, è finita. E’ andata alla grande anche questa edizione del premio internazionale Sport Civiltà e già si sente la mancanza, ma già si sapeva. Sport Civiltà, per chi lo vive da dentro, è un continuo susseguirsi di emozioni, miste, incomprensibili per tutte le anime pie che ci stanno accanto: rabbia, attesa, felicità. Un continuo cambiamento di emozioni che ti “prende” dentro in un modo inspiegabile: o lo ami o non hai capito nulla. Non ci sono mezze misure, non ci sono cene o appuntamenti se devi mandare mail importanti, fare riunioni, pensare agli inviti, alla brochure o ad una delle mille cose che nessuno immagina. Non ci sono orari. Ma non mi ci vedo proprio, sinceramente, seduta in platea nel meraviglioso Teatro Regio di Parma a godermi la manifestazione: io aspetto di rivederla in televisione perché sono curiosa di sapere cosa abbiamo “combinato”. A giudicare dai commenti, qualcosa di grande. A sentire il cuore, pure.
Sipario.
Si inizia in ritardo ma tutto poi filerà così liscio che nessuno si ricorderà più l’ora e l’attesa. Si parte, come sempre, con i saluti iniziali, quella chiacchierata tra il conduttore Massimo De Luca e Corrado Cavazzini, presidente della sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport che quest’anno ha un sapore speciale: oltre ai ringraziamenti alle autorità, ai Veterani e a tutto il consiglio direttivo, il collegio sindacale della sezione e il vicepresidente nazionale vicario Alberto Scotti, infatti, è arrivato sia il ricordo dei presidenti che hanno preceduto Corrado, ovvero Ercole Negri e Luciano Campanini, che hanno fatto nascere e poi crescere il premio, che il ricordo di due amici, protagonisti sempre dietro le quinte, come Silvio Bocchi e Gian Franco Bellè, che il destino ci ha tolto proprio nel 2016. Buio. Le luci le creano loro, gli Evolution Dance Theatre, con la loro danza così particolare ed accattivante, con quei giochi luminosi dai cui non sai togliere lo sguardo. Proprio come accade con l’ingresso della conduttrice, Francesca Strozzi di Tv Parma, bellissima “padrona di casa”.
Buio. Il video dice tutto, quell’urlo ormai famoso quasi quanto quello di Munch, quella gioia che ha fatto “scattare” milioni e milioni d’Italia in quella notte, si è scoperto dopo, in cui sono stati concepiti tantissimi bambini. E’ Marco Tardelli, già calciatore ed allenatore, ora opinionista Rai alla “Domenica Sportiva”, il primo a salire sul palco del Regio, a raccontarsi a Massimo De Luca prima di ricevere il riconoscimento “Una Vita per lo Sport” dal vicedirettore generale di Carisbo – Gruppo Intesa Sanpaolo, Erico Verderi.
Buio. Un altro video carico di successi, il premio è “Sport e Lavoro” e il suo nome dice tutto, dice casa. Guido Barilla, il signor Guido, sale sul palco e apre il suo cuore con gioia, rivelando, oltre alla passione sportiva, anche momenti più intimi, come le emozioni che prova seguendo i figli durante le gare. Premiato dalla vicepresidente della giuria, Evelina Christillin, Guido Barilla ha voluto anche rivolgere un pensiero ad una persona che non c’è più, il Presidentissimo e tra i fondatori della sezione di Parma, Ercole Negri.
Buio. Partono altre immagini e la Parma sportiva non può che ripensare a certi momenti grigi che il panorama calcistico ha vissuto ma poi torna subito il sereno perché a parlare è Roberto Donadoni. Già stella del Milan, allenatore della Nazionale e ora al Bologna, Donadoni non verrà mai e poi mai dimenticato a Parma per aver vissuto “da signore” una situazione che definire difficile era poco. Premiato, tra i fragorosi applausi del Regio, dal presidente della giuria Vittorio Adorni, Donadoni ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il connubio vincente tra sport e civiltà…anche quando ha “subito” simpaticamente le strofe ironiche di Max Paiella, storica presenza nel programma radiofonica “Il ruggito del coniglio”.
Buio. Si sogna, si guarda al futuro. Si pensa al 2022, quando in Italia arriverà la Ryder Cup: a parlarne, insieme a Massimo De Luca, è proprio Franco Chimenti, presidente della Federazione italiana del golf, che si è fatto promotore di questa iniziativa che porterà in Italia il meglio del meglio del golf. Premiato dal numero uno nazionale dei Veterani dello Sport, Gian Paolo Bertoni, Franco Chimenti ha avuto parole d’elogio per Parma, annunciando che a dirigere il tutto sarà proprio un parmigiano, Giampaolo Montali (correva l’anno, 2005… premio Sport Civiltà!).
Buio, almeno in parte. Tornano in scena gli Evolution con i loro giochi di luce e torna la consapevolezza che, ancora una volta, il regista Marco Caronna, ha fatto qualcosa di…spettacolare.
Buio, si torna ai premi. Emozioni a non finire: la sabbia brasiliana ed un coro che intona “Nel blu dipinto di blu” indirizzano il pubblico verso la premiazione degli Atleti dell’Anno, quel duo che ha fatto sognare nelle caldi notti estive, Daniele Lupo e Paolo Nicolai. Insieme a Carlo Magri, presidente nazionale della Federazione della pallavolo, i due ragazzi “terribili” del beach volley, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, hanno raccontato aneddoti divertenti legati all’esperienza a cinque cerchi, prima di essere premiati da Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, e da Michele Brambilla, direttore del gruppo Gazzetta di Parma…e prima di essere “travolti” dietro le quinte per fotografie ed autografi.
Buio. E’ il momento della premiazione più toccante, è il momento della squadra dei R.O.T., dei rifugiati, di quegli atleti che, a Rio, sono andati senza poter rappresentare una nazione. Sul palco, accompagnato da Alessandra Morelli della U.N.H.C.R., ovvero l’Agenzia Onu per i Rifugiati, il maratoneta etiope Yonas Kinde a rappresentanza della squadra intera: accolto da applausi calorosi, Yonas ha raccontato la sua storia e la sua esperienza in Brasile, non dimenticando l’affetto ricevuto a Parma. Premiato dal presidente di Parma dei Veterani dello Sport, Corrado Cavazzini, che ha fatto veramente l’impossibile per averlo al Teatro Regio (e ci è riuscito!), Yonas ha ricevuto anche il saluto del Vescovo di Parma, Monsignor Enrico Solmi.
Niente buio questa volta e, come direbbe Antonello Venditti, “Si accendono le luci qui sul palco”: già perché è arrivato il momento di un altro noto romano e romanista, Luca Barbarossa. Accompagnato al pianoforte dal maestro Alessandro Nidi e da un quartetto d’archi, Barbarossa, voce e chitarra, ha deliziato tutti con la sua voce delicata, intonando due pezzi meravigliosi come “Via Margutta” e “Portami a Ballare”.
Buio…e rombo di motori. Si apre il gas e il video è divertente come il suo protagonista. Guido Meda, voce del motociclismo, per una volta, veste i panni del pilota: la gente sorride e lui dimostra di apprezzare. Volto di Sky, Meda è quello che “conosciamo”, alla mano, disponibile e con la battuta sempre pronta. Un vulcano di simpatia, insomma, premiato con il riconoscimento “Radio e Televisione” da un altro grande appassionato delle due ruote, il presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, Alberto Figna.
Buio. Si rimane a bocca aperta, prima per il video e poi per la persona. Le immagini, pazzesche, della montagna che vede come protagonista l’alpinista Simone Moro, “Atleta dell’Anno”, sono da togliere il fiato. La gente dimostra di apprezzare e quando inizia a parlare, Moro, non fa che incantare tutti, con la sua semplicità, con la sua umanità. Premiato da Renato Dalla Riva, numero uno della Cedacri, Simone Moro ha fatto il pieno di applausi e consensi, anche di chi non era appassionato delle cime innevate.
Buio. Questa volta non canta ma gioca a pallone: torna sul palco Luca Barbarossa e, al di là della sua esperienza musicale, parla in qualità di presidente della Nazionale Cantanti e dell’impegno che essa comporta. Premiato con il riconoscimento “Sport Solidarietà” dal Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che successivamente ha dialogato con l’ex presidente degli Stati Uniti Obama (sempre il divertentissimo Max Paiella), Luca Barbarossa ha dimostrato, ancora una volta, di avere qualità eccezionali, sia sul palco che…in campo.
Buio. Si finisce in vasca. Paralimpiadi di Rio 2016. Un oro e tre argenti al collo: lui è il mattatore in piscina e a bordo piscina perché, in acqua, dà il meglio…fuori conquista tutti con la sua simpatia. Federico Morlacchi è travolgente e contagioso anche al Regio, una gioia sentirlo parlare. Lui, che ha il cuore a Parma, è stato premiato con il riconoscimento “Sport Paralimpici” da Roberto Arduini, vicepresidente della Fondazione Monteparma.
Buio. Entra in scena, chitarra in mano, il regista Marco Caronna. Cita “Itaca” ed intona “Naviganti”. Questa doveva essere la fine ma, invece, è stato “solo” l’inizio, l’inizio della sorpresa, l’inizio di un momento magico di cui erano a conoscenza solo pochissime persone, me compresa.
E qui parte l’aneddoto. Sono in quarta fila e ho vicino a me Vittorio Adorni, il mitico Adorni, il mio amico Vittorio. Non sa nulla. Mi chiede cosa ci faccio lì e invento una scusa: “Ormai è finito lo spettacolo, mi siedo… Hai dei posti vuoti vicino a te…fatti in là di uno!”. “Perché non posso?”, faccio pure la risentita.
Intanto penso a Walter (Fassani): Walter, aiutami tu!
Marco Caronna si siede e legge dei versi di Itaca. Vittorio capisce e accenna ad un “No…”. Marco inizia a suonare e a cantare le meravigliose parole di Ivano Fossati, nella canzone-poesia “Naviganti” e intanto scorrono immagini in bianco e nero: è proprio Adorni. Inizia a raccontarmi dove era, quale gara faceva, mentre nelle file avanti e dietro iniziavano ad aumentare i complimenti e gli applausi. Finisce il video, si accedono le luci e Vittorio, a bassa voce, mi dice: “Me l’avete fatta…”. I momenti per arrivare al palco sembrano interminabili ma ricchi di soddisfazione per entrambi: sul palco, invece, è l’incredulità a farla da padrona…soprattutto quando vede che a consegnargli il “Premio Speciale” siamo proprio noi, gli amici del comitato ristretto del premio, Corrado Cavazzini, Renato Amoretti, Paolo Gandolfi, Corrado Marvasi e Lucia Bandini.
Ecco, nel modo più spettacolare, è finita la quarantesima edizione di un premio, che ormai non è più un premio ma una ragione di vita, una manifestazione che sa darti soddisfazioni impagabili, che ti permette sempre di imparare e conoscere amici veri: è per questo, per questa dedizione mista a semplicità, che il Regio fa il pieno…il pieno di conoscenti e sconosciuti, di giovanissimi e Veterani da ogni zona d’Italia, di giornalisti e curiosi. Tutti amanti di uno spettacolo che è qualcosa di unico.

Lucia Bandini

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La vicepresidente della Giuria Evelina Christillin e Guido Barilla
La vicepresidente della Giuria Evelina Christillin e Guido Barilla
Il vicepresidente di Fondazione Monteparma Roberto Arduini e Federico Morlacchi
Il vicepresidente di Fondazione Monteparma Roberto Arduini e Federico Morlacchi
Il vicedirettore generale di Carisbo - gruppo Intesa Sanpaolo - Erico Verderi e Marco Tardelli con Massimo De Luca
Il vicedirettore generale di Carisbo - gruppo Intesa Sanpaolo - Erico Verderi e Marco Tardelli con Massimo De Luca
Il presidente nazionale dei Veterani dello Sport Gian Paolo Bertoni e Franco Chimenti
Il presidente nazionale dei Veterani dello Sport Gian Paolo Bertoni e Franco Chimenti
Il presidente dell’Unione Parmense degli Industriali Alberto Figna, Guido Meda e Massimo De Luca
Il presidente dell’Unione Parmense degli Industriali Alberto Figna, Guido Meda e Massimo De Luca
Il presidente della Cedacri Renato Dalla Riva e Simone Moro
Il presidente della Cedacri Renato Dalla Riva e Simone Moro
Il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e Luca Barbarossa
Il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e Luca Barbarossa
Da sinistra, Paolo Gandolfi, Corrado Cavazzini, Vittorio Adorni, Renato Amoretti, Corrado Marvasi e Lucia Bandini
Da sinistra, Paolo Gandolfi, Corrado Cavazzini, Vittorio Adorni, Renato Amoretti, Corrado Marvasi e Lucia Bandini
Da sinistra, Francesca Strozzi, Vittorio Adorni, Roberto Donadoni e Massimo De Luca
Da sinistra, Francesca Strozzi, Vittorio Adorni, Roberto Donadoni e Massimo De Luca
Corrado Cavazzini, Yonas Kinde ed Alessandra Morelli
Corrado Cavazzini, Yonas Kinde ed Alessandra Morelli